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venerdì 30 maggio 2014

Innovazione e Cambiamento

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Una delle vignette più carine e significative, tra quelle che girano sui social in questo periodo, è quella dei due lavoratori che spingono faticosamente un carretto con le ruote quadrate rifiutando, in quanto troppo occupati,  l'aiuto di un amico che propone di modificarlo con ruote rotonde.
Di questa immagine ne esistono 2 versioni, una disegnata, l'altra realizzata con pupazzetti lego o playmobil, ma che rappresentano esattamente la stessa cosa.


Il tema, seppur interpretato con una grande ironia, è quello dell'innovazione e del cambiamento, argomenti strettamente collegati ma non sempre direttamente conseguenti tra loro.

Infatti, se già è molto difficile creare qualcosa di innovativo, ancora più difficile generare un cambiamento reale portandolo ad essere utile, utilizzato e quindi produttivo.

I simpatici fumetti evidenziano l'ottusità di coloro che rifiutano il miglioramento, ciechi di fronte ad una possibile evoluzione tanto da giustificarsi con il fatto che sono troppo impegnati per poterla applicare. 

La cosa fa sorridere, ma non è così distante dalla realtà.
Nessun cambiamento è "Gratis" e indolore, ci sono sempre degli impatti inevitabili che bisogna prevedere e saper gestire.

Quando un' innovazione deve andare ad incidere non su un carretto ma in un contesto complesso (es. una organizzazione, un mercato, una azienda, la società), il cambiamento va pianificato, preparato e gestito con professionalità manageriale, altrimenti è quasi sicuramente destinato a fallire.

I Change Manager devono predisporre le strutture, l'organizzazione, i processi e la corretta comunicazione.

Particolare importanza rivestono le Key People, le persone chiave che prima degli altri dovranno sposare l'idea e contribuire in modo convinto alla diffusione della innovazione, di qualsiasi tipo essa sia.
Fondamentale è preparare le persone, perchè dovranno essere coinvolte e rassicurate riguardo alla strada che verrà intrapresa ed ai benefici che ne seguiranno.

Va preparato il transitorio, periodo in cui la novità non è ancora totalmente applicata e digerita, durante il quale i benefici non sono ancora evidenti e che quindi è opportuno gestire bene a livello organizzativo e soprattutto comunicativo.

Un cambiamento, di qualsiasi tipo organizzativo o tecnologico, è sempre un momento difficile per coloro che ne sono parte, nell'individuo si possono innescare diverse fasi come la perplessità, il rifiuto, la frustrazione per poi passare all'accettazione, all' abitudine, al convincimento e, se il processo è positivo, all'apprezzamento ed alla collaborazione.

Se le dinamiche di un cambiamento non vengono tutte considerate e ben guidate, le possibilità di successo si riducono drasticamente.
Per questo motivo si da sempre più importanza al Change Management, disciplina che include l'insieme delle metodologie, degli strumenti e delle best practices con cui è opportuno governare l'introduzione delle innovazioni.
Sulla Gestione del Cambiamento esistono corsi, rivolti a Manager e Project Manager, che insegnano le direttive per un corretto approccio.
Soprattutto nell'ambito dell'Information Technology, dove le proposte innovative sono molto più frequenti, diventa basilare conoscerne le linee guida generali prima di definire le attività da fare nel contesto specifico.

Image courtesy of Stuart Miles / FreeDigitalPhotos.net