martedì 21 gennaio 2014

Infografiche, quando il troppo stroppia

Ormai se ne vedono in tutte le salse, belle o brutte, colorate o in bianco e nero, dritte o storte,  sembra che senza una infografica non si possa più presentare nessun tipo di informazione.

A me invece queste simpatiche locandine hanno un po' stufato perché un utilizzo eccessivo ha tradito di fatto quello che era l'obiettivo iniziale cioè l'esposizione dei dati in maniera più fruibile e mnemonica per chi la osserva.

Spesso le infografiche sono lunghe un kilometro, con dei font piccolissimi, disordinate, inzeppate di dati e di immagini e quindi con una scarsa capacità impressiva e, considerando che vengono automaticamente ridimensionate nelle pagine web dei blog e dei social, praticamente diventano illeggibili soprattutto con smartphone e tablet.
Per capirci qualcosa si è costretti a scaricare le immagini/pdf  e zoomarle scorrendole pezzo per pezzo,  talvolta ruotando la testa perché i testi sono verticali o addirittura sottosopra. 

Chiaramente non bisogna generalizzare, perchè come in tutte le cose, ci sono quelle ben fatte e quelle mediocri, ma ho l'impressione che nella maggioranza dei casi siano controproducenti.

Paragono la cosa al Cake Design, l'arte di decorare le torte, che negli ultimi tempi ha avuto successo anche in Italia. Le torte esageratamente decorate, anche se sono bellissime come vere e proprie sculture, perdono inevitabilmente nella morbidezza e nel gusto perchè la consistenza ed il sapore della pasta di zucchero coprono quelli del contenuto.

Bisogna trovare il giusto equilibrio, se non bisogna stampare una brochure, un booklet o un poster, anziché fare una Infografica è preferibile fare una tradizionale slide/presentazione oppure una semplice paginetta web meglio consultabile, tanto nessuno  tra coloro che la vedono su internet se la stampa per appenderla al muro.



  • Image courtesy of artzsamui / FreeDigitalPhotos.net

venerdì 17 gennaio 2014

Wikinautica.it, storia e bilancio di un progetto collaborativo

Nel 2011, alimentato dalla mia passione per la nautica e per il mare in generale, ho creato Wikinautica.it, un portale collaborativo in stile Wiki sviluppato customizzando l'infrastruttura open source MediaWiki.

L'obiettivo, era (ed è) quello di proporre un area di semplice utilizzo per facilitare la condivisione tra tutti gli appassionati del mare,  uno strumento Open di archiviazione e consultazione delle informazioni utili alla nautica da diporto in cui è possibile ricercare contenuti, contribuire ad inserirne di nuovi ed arricchire quelli esistenti: normative nautiche, termini marinareschi, barche, cantieri, modelli di barche, specifiche tecniche, luoghi, rotte, ormeggi, porti, vele, motori, impressioni di viaggio, suggerimenti vari, ecc. ecc.



A distanza di 3 anni, i numeri che si registrano su Analytics sono i seguenti:
  • circa 1500 visite al mese,
  • più di 1000 visitatori unici al mese,
  • più di 3500 pagine visitate ogni mese,
  • tempo di permanenza media sul sito per ciascuna visita di circa 2 minuti,
  • oltre 300 persone iscritte al portale quindi che hanno anche facoltà di scrivere contenuti oltre che di leggerli.
Tali statistiche, più o meno stabili da un anno, possono avere differenti chiavi di interpretazione, alcune positive ed altre negative.

Una lettura positiva evidenzia che:

  • il wiki viene utilizzato (e non è poco), 
  • i contenuti sono presenti ed indicizzati nei motori di ricerca, 
  • il numero di accessi non è poi così basso per un sito non pubblicizzato, non sponsorizzato, frutto solo di una iniziativa personale.

Tuttavia non è possibile nascondere la delusione per aver fallito l'obiettivo primario di un qualsiasi progetto collaborativo cioè la collaborazione stessa: nessun utente ha contribuito significativamente alla scrittura di nuovi contenuti. 
Pur essendoci più di 300 persone che si sono volontariamente iscritte e che quindi hanno facoltà di scrivere, nessuno ha contribuito ad accrescere in modo costruttivo le informazioni presenti.

Questo per un portale di tipo Wiki, il cui successo è basato sui contenuti, è un grande limite in quanto le informazioni non aumentano e non si arricchiscono, con la conseguenza che anche i volumi degli accessi per la consultazione rimangono limitati. 

Sinceramente le aspettative iniziali erano altre, considerando il numero di appassionati che ci sono in Italia ed il giudizio positivo di molti riguardo alla iniziativa ed alla qualità di quanto realizzato.

Le concause di questo parziale fallimento possono essere diverse:
  • una sopravvalutazione dell'idea in generale;
  • una aspettativa troppo elevata riguardo agli obiettivi;
  • una grafica del sito scarna, non così accattivante (ma un wiki è un wiki, sono tutti uguali) ;
  • la limitatissima condivisione sui Social Network;
  • l'inesistente attività di advertising e di web marketing;
  • l'esistenza su internet di altri forum già molto frequentati in cui è possibile condividere informazioni sull'argomento nautica;
  • la nota pigrizia dell'utente medio di internet nel partecipare attivamente ad un qualcosa che non gli porti un ritorno di qualche tipo (guarda caso le pochissime pagine che sono state inserite servivano per fare pubblicità alle proprie attività).
  • .......Boh.....

Quindi, dopo un periodo significativamente lungo (3 anni) durante il quale il sito è rimasto sul dominio www.wikinautica.it, ho deciso di continuare a tenere in vita il wiki ma con un impegno minore e di trasferire tutto su uno spazio web gratuito, approfittando anche per cambiare anche il nome da WikiNautica a NauticaWiki sperando che sia più fortunato. 

http://www.nauticawiki.altervista.org