Chissà se finirà come in Terminator quando il 19 aprile 2011, come racconta il tenente Kyle Reese a Sarah Connor dopo essere arrivato dal futuro (2027), il super computer Skynet prese coscienza di se e 2 giorni dopo controllando di tutte le macchine attaccò il genere umano.
Dopo averne tanto sentito parlare ho la sensazione che sia prossima l’era dell’ Internet of Things.
Per chi non sappia cosa sia IoT, linko direttamente la pagina di wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Internet_delle_cose).
Si, perché della connessione ad Internet delle Cose sono anni che se ne parla, ma ancora non c’è diffusione di prodotti con funzionalità realmente percepite come utili ed utilizzabili dagli utenti comuni.
“C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.” (Henry Ford)
La tecnologia è adeguata e matura da tempo per l’implementazione di servizi gestiti direttamente dalle Cose ma, a parte gli smartphone e le applicazioni di telecontrollo/allarmistica, non mi sembra ci sia stata ne’ una convinta proposta dei costruttori ne’ una grossa richiesta del mercato verso oggetti Always On (sempre connessi in rete) che diano del valore aggiunto riscontrabile.
Il campo di applicazione è tuttavia vastissimo e quindi sarà inevitabile che arriveranno sul mercato una serie di prodotti di uso comune che offriranno utilities e servizi evoluti basati sulla connettività in rete.
Gli oggetti si collegheranno per consentire il controllo da remoto da parte delle persone ma l’innovazione vera sarà che saranno in grado di interagire autonomamente anche con altri oggetti, si sincronizzeranno e auto-comanderanno in base alle configurazioni pre-caricate ed agli eventi che intercetteranno On Line.
Le cose, in base a quello che succede alle altre cose, saranno in grado di riprogrammare il proprio lavoro.
Dalla domotica ai trasporti, dalle spedizioni ai viaggi, dalla produzione industriale al retail, dallo shopping al marketing, in gran parte dei contesti si avranno impatti dovuti all’Internet of Things ed anche la nostra vita di tutti i giorni ne sarà condizionata.
Ci saranno oggetti che in autonomia controlleranno altri oggetti che a loro volta influenzeranno il funzionamento di altri ancora, in un circolo senza fine che per forza di cose non potrà essere privo di problematiche.
Si dovranno gestire deadlock reali, accensioni, spegnimenti o comportamenti indesiderati a causa di sequenze di eventi non previste che potranno innescare altri eventi a catena.
In verità tutte queste cose già esistono, già da tempo macchine controllano altre macchine in base agli eventi che registrano, ma non riesco ad immaginare cosa potrebbe avvenire in futuro, in un ambito esteso a tutti gli oggetti tecnologici, se la jungla globale dei collegamenti, servizi e funzionalità non fosse automatizzata e sincronizzata a dovere.
Bisognerà mettere in conto anche disturbi sulle innumerevoli connessioni, sovrapposizioni di protocollo ed i probabili hackeraggi implementati per fini non leciti da tecnologici truffaldini.
Per forza di cose nascerà un’altra serie di prodotti sempre più evoluti il cui scopo sarà di governare tutta questa complessità; questo mi ha fatto pensare a Reese ed al Terminator, ma è solo una suggestione.
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