domenica 6 aprile 2014

Molti scrivono e pochi leggono

Molti scrivono (o ri-condividono) ed in proporzione pochi leggono, questo é un dato di fatto. 
Ma che percentuale di cose scritte sui blog e poi proposte sui social é effettivamente interessante, autoconsistente e non scopiazzata ? Vale la pena leggere ed approfondire i post nei social ? 


Qualsiasi lettura o corso di Blogging, Content management, Copywriter, SMM e SEO insegna che bisogna aprire un blog, fare l'autorship, personal branding, movimentare contenuti, scrivere sempre e pensare alle SERP,  ecc, ecc. 

Ma perché?  Se non si ha nulla da dire, perché ?  

La gente si iscrive a G+ e Twitter non per vivere il social ma per usare il web come esercizio tecnico.
Soprattutto G+ e Twitter sono diventati palestre. 
Proliferano blog e post inconsistenti, contenuti rimpacchettati e riproposti 1000 volte sotto diverse forme, magari con infografiche illeggibili. 

Le best practices recitano: iniziate a bloggare e googolare+, poi controllate GAnalytics, i followers e da pochi giorni anche le views del profilo/pagina con cui ricondividete i post sui social.

Così ogni giorno potenziali content, media e community manager cominciano a ripetere sempre le stesse cose, quasi sempre non avendo niente da dire parlano dell'argomento del corso che hanno seguito. 
Condividendo articoli di blog al cui interno spesso ci sono solo poche parole e links verso altri siti, sperano di diventare blogger, opinion leader e poter lavorare in questo modo. 

Nessuno gli ha detto che invece i pochi che ci sono riusciti hanno qualcosa da dire per forma e contenuto e sono partiti a farlo in modo quasi inconsapevole, solo successivamente si sono preoccupati anche di sfruttare direttive e meccanismi SEO/SMM. 

Bisogna parlare di argomenti di cui si é competenti, altrimenti lasciamo perdere. Non ce l'ha ordinato il dottore! 

Il cambiamento deve partire proprio dai professionisti già affermati del settore, dagli opinion leader stessi che devono insegnare a tutti a scrivere nei modi e nei tempi giusti invece di dire che bisogna farlo tutti i giorni. 

Pena? Il disinteresse progressivo nel social e questo gran casino che vediamo scrollando stream e community.

Concludendo, due domande:
  1. Se Google cambiasse di nuovo l'algoritmo di search&ranking non dando più rilevanza ai post di G+, quanti blogger rimarrebbero frequentatori attivi ? 
  2. Questo post finirà nel calderone come gli altri? :-)