martedì 20 dicembre 2016

Surface Web, Deep Web e Dark Web

Con Deep Web si intende quella parte dei contenuti presenti su Internet non indicizzata dai motori di ricerca e quindi praticamente sommersa ed invisibile.

Oltre alle pagine non ancora indicizzate, ne fanno parte anche i siti con accesso vincolato alla introduzione di username e password, siti privati e aziendali, i contenuti privati nei Social Media e i documenti caricati negli storage cloud. 

Il Deep Web è notevolmente più vasto rispetto al tradizionale e visibile World Wide Web (www) conosciuto come Surface Web.

Si definisce invece Dark Web, il sottoinsieme del Deep Web non indirizzabile tramite un normale browser, i cui contenuti quindi sono raggiungibili solo tramite dei software particolari che garantiscono la navigazione anonima, ciascuno dei quali crea una propria rete di condivisione a circuito chiuso chiamata DarkNet.

Tra le darknet più conosciute ci sono sicuramente Tor, I2P, StealthNet, Entropy, JonDonym e Freenet.





venerdì 11 novembre 2016

Cos'è la Digital Transformation


Con la locuzione inglese Digital Transformation (Trasformazione Digitale) si fa riferimento al percorso di cambiamento che infrastrutture e processi aziendali stanno facendo a seguito dell'utilizzo massivo delle nuove tecnologie che supportano un nuovo tipo di relazione tra aziende e clienti (B2B e B2C).

Questo cambiamento, che impatta trasversalmente su diverse aree del business, di fatto sta già avvenendo da tempo e molte aziende lo stanno subendo più o meno inconsapevolmente, quando invece è opportuno che venga guidato in modo strutturato.

La trasformazione digitale, con l'utilizzo di PC, Smartphone e Tablet, ha cambiato le modalità di rela­zione tra le imprese e le persone (clienti finali, consumatori, collaboratori interni ed esterni).  
Il Customer Journey, il percorso di prevendita, vendita e fruizione dei prodotti, si è evoluto e la clientela richiede sempre più una interazione digitale a tutti i livelli, mediante l'utilizzo di APP, Chat, Social, Portali, Blog, ecc..

Tutto ciò rende neces­sa­rio per le aziende di dotarsi di infrastrutture IT in grado di offrire una interazione mul­ti­ca­nale stabile nelle relazioni con la clientela.

Il processo è inarrestabile: Online Touchpoints (APP, Totem, ATM, Web, ecc.), e soluzioni di E-Care, Self Care, Social Care, Social SoftwareChat Contact sono strumenti che hanno affiancato ed in molti casi sostituito i vecchi canali.

Chi non si adegua ai nuovi strumenti, non investe nell'innovazione tecnologica, nell'organizzazione interna e nella review dei processi aziendali, è destinato ad scomparire.




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lunedì 12 settembre 2016

Cos'è la Digital Detox

La Disintossicazione Digitale (Digital Detox) è un tema molto discusso che tratta dell'astensione o più in generale dell'autolimitazione nell'utilizzo dei dispositivi elettronici sempre collegati ad Internet, come smartphone, tablet e computer .

La motivazione a "disintossicarsi" può essere differente ma sempre più persone scelgono di frequentare locali "no wifi, zero connections", fare vacanze in posti dove non ci sia l'accesso ad Internet, costringere i propri ospiti a spegnere o depositare gli smartphone dentro dei Detox Box durante le feste e le riunioni familiari.

L'argomento è attualissimo ma già esistono pubblicazioni, blog e libri con dei suggerimenti/accorgimenti (best practices) per concedersi l'opportunità di ridurre lo stress e recuperare una maggiore interazione sociale nel mondo fisico.

La Digital Detox serve come reazione al sovraccarico di informazioni (Infobesità) che ci bombarda continuamente. E' più produttivo e soddisfacente concentrarsi sulla qualità e l'approfondimento piuttosto che sulla quantità delle informazioni che subiamo passivamente e che per forza di cose rimane superficiale.

Regolamentarsi nell'uso dei device mobili (Electronic Rehab), significa avere una maggiore consapevolezza dello scopo delle tecnologie stesse, ridurre l'ansia, dovuta a F.O.M.O. e Nomofobia, e migliorare l'approccio verso l'ambiente circostante orientandosi verso le persone reali.


Digital Detox Area


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giovedì 8 settembre 2016

Dipendenza da smartphone, non solo disturbi per il fisico ma anche benefici

Infobesità, Nomofobia, FOMO, Workaholism, tutte problematiche strettamente collegate all'uso eccessivo degli smartphone ed alla dipendenza dall'essere sempre Online.

Ne consegue un sovraccarico di stress, ansia, disturbi, stanchezza psichica e somatizzazioni con vere e proprie ripercussioni fisiche, che si vanno ad aggiungere alla sedentarietà, alla postura sbagliata ed ai disturbi alla vista dovuti al prolungato utilizzo di Smartphone/Tablet/PC.

Ci sono però anche aspetti positivi che derivano dall'utilizzo sempre più frequente delle APP per il controllo della forma fisica, la corretta alimentazione e l'allenamento.  
Una APP non può fare miracoli ma sicuramente può stimolare ad essere fisicamente più attivi, incoraggiare a condurre una vita più sana, aiutare ad avere un'alimentazione più corretta, aumentare la consapevolezza di ciò che si sta facendo a medio e lungo termine.

Le funzionalità implementate dalle APP sono di 3 tipologie:

  • Health
    • monitoraggio frequenza cardiaca (cardiofrequenzimetro)
    • monitoraggio pressione arteriosa, 
    • misurazione febbre;
  • Diet and Wellness
    • diete, 
    • gestione piani di dimagrimento, 
    • valori nutrizionali,
    • calcolo delle calorie, 
    • calcolo della massa grassa, 
    • calcolo dell' Indice di Massa Corporea (IMC o BMI, acronimo inglese di Body Mass Index),
    • monitoraggio andamento del sonno;
  • Sport and Fitness
    • proposizione e gestione piani di allenamento,
    • gestione obiettivi,
    • memorizzazione allenamenti effettuati e caratteristiche degli stessi (durata, distanza, velocità media e max, medie parziali, calorie bruciate, variazioni altimetriche, ecc. ),
    • tracking percorsi di allenamento con GPS,
    • proposizione e condivisione percorsi con altri utenti,
    • condivisione allenamenti con altri utenti,
    • confronti e sfide con altri utenti,
    • statistiche allenamenti (report e grafici).



Di seguito alcune delle APP più conosciute divise per tipologia.

Health

  • Sleep as Android
  • Sleep Better
  • Sleepbot
  • Termometro Misura Febbre
  • Battito Frequenza Cardiaca Plus
  • Instant Heart rate
  • Cardiografo – Cardiograph


Diet and Wellness

  • MyFitnessPal
  • Melarossa
  • Lifesum
  • Contacalorie di FatSecret
  • IFood


Sport and Fitness

  • Runtastic
  • Endomondo
  • Google FIT
  • Workout Trainer
  • Run Keeper



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giovedì 25 agosto 2016

Workaholism: nell'era digitale il troppo lavoro diventa una dipendenza

Con la definizione americana Workaholism si identifica la sindrome da dipendenza dal lavoro.

Nell'era digitale always on che stiamo vivendo questa problematica è sempre più frequente e può arrivare ad essere una vera e propria patologia.
Per determinate tipologie di mestieri, essendo ormai sempre connessi con smartphone e tablet, è semplice continuare a lavorare anche quando non si è nel posto ed in orario di lavoro o si è addirittura in vacanza, pertanto è più difficile riuscire effettivamente a "staccare la spina".


Quali sono i sintomi del workaholism ?

  • Tendenza ossessiva a pensare al lavoro
  • Preoccupazione continua nel ripensare al lavoro svolto in passato
  • Ansia pensando al lavoro che si dovrà svolgere in futuro
  • Nervosismo ed impulsività generale in tutte le situazioni
  • Impazienza 
  • Compulsività nella consultazione degli strumenti che afferiscono al lavoro (Email, Internet, documenti su PC o in Cloud)

Da una vita troppo lavoro-centrica ne possono conseguire disturbi fisici dovuti a:
  • Stress fisico e mentale
  • Somatizzazione 
  • Insonnia
  • Disordine alimentare (pasti veloci o addirittura saltati, trash food, alcool, caffeina, ecc. )
  • Sedentarietà
  • Utilizzo di medicinali di supporto.

Cause

  • Necessità di lavorare di più a causa di difficoltà economiche
  • Paura di perdere il lavoro
  • Forte desiderio di fare carriera e raggiungere la posizione desiderata
  • Eccessiva ambizione di successo, potere e soldi
  • Organizzazione del lavoro non efficiente
  • Mancanza di soddisfazioni in ambito non lavorativo.


Conseguenze

Oltre ai problemi sulla salute, ci sono ripercussioni anche nei rapporti sociali in ambito privato oltre che lavorativo.
Per un individuo workaholic è inevitabile un progressivo distacco dalla famiglia ed anche nel contesto lavorativo possono determinarsi situazioni negative nel relazionarsi con gli altri.
Il disordine introdotto da un comportamento non lucido ed anche ad un controllo eccessivo su colleghi e collaboratori sono aspetti controproducenti.
Il clima sul posto di lavoro ne può risentire negativamente a causa della pressione che il soggetto, soprattutto se ha delle responsabilità di management, esercita sugli altri pretendendo lo stesso impegno continuativo: le persone diventano solo risorse, strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi lavorativi.

Il lavorare senza sosta in modo compulsivo è una patologia psicologica che può essere assimilata alla dipendenza dal gioco d’azzardo, oltretutto è facile caderci perché non viene vissuta dal soggetto come un vizio da condannare ma anzi viene giustificata diventando un vanto per la propria coscienza.


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venerdì 5 agosto 2016

F.O.M.O: la paura di perdersi qualcosa online

L'acronimo FOMO indica Fear Of Missing Out e cioè l'ansia che spinge molte persone a consultare continuamente i Social Network per paura di perderci qualcosa.

Direttamente collegata anche alla Nomofobia (paura di rimanere disconnessi), la FOMO è una vera e propria patologia psicologica che incide nei comportamenti della gente molto più di quello che sembra. Nelle forme più pervasive è sintomo e nel contempo causa di insoddisfazione e solitudine.

Una persona che soffre di nomofobia ha una paura sproporzionata di rimanere disconnesso dalla rete mobile e/o di non disporre dello smartphone, pertanto controlla spesso lo stato della batteria e se nella zona in cui si trova c'è campo.  
Chi soffre di FOMO invece consulta di continuo Facebook, Whatsapp, Instagram, G+, Twitter, ecc. con il timore di perdere il controllo sulle cose scorrono online e quindi l'ansia di restare emarginati, di restare indietro rispetto agli altri. 

In entrambi i casi si vive in una costante apprensione e si è pericolosamente distratti rispetto al contesto reale. La voglia di rimanere al passo con gli ultimi post è così intensa da far trascurare anche la sicurezza personale, ad esempio è facile trovare persone che navigano sui Social Network mentre si guida.



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giovedì 5 maggio 2016

In Waze We Trust

Waze è lo strumento più utilizzato dagli automobilisti come navigatore e contestualmente come guida per districarsi al meglio nel traffico cittadino.



Questa App è stata una vera e propria Killer Application che ha surclassato le altre concorrenti in ambito mobility grazie ad alcuni aspetti fondamentali: 

  • funziona bene, 
  • è sufficientemente affidabile,
  • si installa sugli smartphone senza bisogno di altro (basta avere un piano tariffario che prevede l'utilizzo "dati"),
  • è facile da usare (la versione 2016 è molto più bella ed intuitiva anche se appena rilasciata ha causato molte crisi di identità negli automobilisti),
  • è gratuita.

Essendo Waze un navigatore social, che prevede la partecipazione da parte degli utenti, è facile intuire quante persone lo utilizzano guardando le numerose segnalazioni interattive che influenzano l'elaborazione dei percorsi proposti dalla app e che compaiono ai guidatori allertandoli su traffico, incidenti, presenza delle forze dell'ordine, lavori in corso, ecc.

Le nostre città ormai sono piene di Wazer, molti di noi ne sono quasi dipendenti.
Un po' per pigrizia nel dover pensare al percorso, un po' avere la sicurezza di evitare il traffico, spesso lo accendiamo anche se conosciamo benissimo la strada.

...e tra Wazer esperti ci si riconosce anche.
Come ?  Vediamo se ti ritrovi in queste situazioni:
  • Guidato da Waze sei finito in stradine sconosciute (presunte scorciatoie), e ti ritrovi a far parte di un serpentone di auto che procede a zig zag tra incroci e traverse. Tutti i guidatori si guardano attorno dubbiosi, nessuno sa dove si trova realmente ed è ormai costretto a fidarsi ciecamente del navigatore. Siete tutti Wazer !!
  • Stai procedendo normalmente quando alla macchina che ti precede improvvisamente si accendono gli stop e ti costringe ad una brusca frenata. Anche lui è un Wazer !!! Sarà facile notare che in quel punto è stata in segnalata la presenza della polizia, che ormai non c'è più ma... l'assioma è che bisogna sempre avere fede in Waze (In Waze we trust) altrimenti è meglio non utilizzarlo.
  • Stai in mezzo al traffico procedendo dritto in prossimità di un incrocio, all'improvviso Waze rielabora il percorso (inconfondibile il suono che emette in questi casi) e ti suggerisce di girare a destra per risparmiare 2 minuti. Nei pressi anche altre auto mettono repentinamente la freccia, chissà perché.

Buon Waze a tutti.