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lunedì 20 aprile 2015

Il Social Software in ambito aziendale

La chiave per la collaborazione è la comunicazione. Per ottenere le performance migliori in un qualsiasi lavoro di squadra bisogna mettere in grado le persone di comunicare tra loro nel più semplice modo possibile.


Image courtesy of KROMKRATHOG at FreeDigitalPhotos.net
Il Social Software è una categoria di applicazioni che fornisce funzioni per la collaborazione e la condivisione tra gli utenti. 

Gli esempi di Social Software più noti sono:

  • Email
  • Forum 
  • Wiki 
  • Blogs
  • IM - Instant Messaging (es.: Skype, Messenger, Hangout, ecc.) 
  • Pagine, Gruppi e Community tematiche sui Social Network.

Il Social Software in ambito aziendale

Questi strumenti, in molti casi integrati tra loro in "ecosistemi" tipo Google, Microsoft, Yahoo e Facebook, rappresentano ormai un aspetto molto importante anche in ambito professionale ed aziendale oltre che privato. 

Il Social Caring, il dialogo con la propria clientela tramite le pagine dei Social Network e dei Blogs, è ormai una pratica obbligatoria per le aziende medio grandi.

L’Instant Messaging è uno strumento sempre più diffuso per dare supporto ai propri clienti da remoto ma è anche usato, spesso in modo spontaneo, come mezzo di comunicazione interna tra colleghi di una stessa azienda che hanno necessità di collaborare a distanza in modo semplice e veloce.

Secondo statistiche ottenute da società specializzate, la produttività migliora di circa il 20-25% nelle organizzazioni che hanno i dipendenti collegati online con la possibilità immediata di poter "chattare" e condividere materiale tra loro.
Nonostante questi benefici siano ben noti, in molti contesti imprenditoriale pubblici e privati ancora si ostacola l'utilizzo dei Social Software, pensando che i dipendenti possano perderci tempo in modo significativo pesando quindi negativamente sulla produttività. 

Tuttavia l'utilizzo autorizzato degli strumenti applicativi Social è in forte crescita, spesso viene addirittura imposto dalle aziende ai propri collaboratori. Sicuramente in futuro la tendenza aumenterà considerando l'integrazione nei processi di lavoro di funzionalità Cloud sempre più evolute per la collaborazione online e la scambio di materiale su storage esterni condivisi.

Altri Social Software

Altre tipologie di Social Software più specifiche e meno diffuse sono:
  • Social Guides: canali per condividere posti da visitare, dove dormire, mangiare e divertirsi. Solitamente in ottica multicanale sono realizzate sia sotto forma di portali Web che di App.
  • Social Networks commerciali: canali Web e App realizzate per fidelizzare i clienti attorno ad un brand o ad un prodotto. 
  • Social Online Storage: archivi e strumenti che consentono la distribuzione P2P (peer-to-peer) di file molto grossi.
  • Social Bookmarking: strumenti per la condivisione di playlist, "segnalibri" o "preferiti" che possono essere poi fruite tramite Web o App. 
  • Virtual Worlds: applicazioni complesse che consentono di incontrarsi e interagire con altre persone in un ambiente virtuale (es. SecondLife).
  • Social Gaming: applicativi online che forniscono dei tavoli da gioco virtuali nei quali gli utenti reali possono giocare (es. Poker Online).

L'evoluzione dei Social Software

Per continuare a fornire un valore aggiunto alla produttività aziendale ed ambire ad avere la dignità di veri e propri sistemi riconosciuti, le applicazioni di Social Software dovranno evolvere tenendo conto di aspetti importanti.

Integrazione
Non dovranno essere elementi aggiuntivi a quello che già esiste ma essere parte fondamentale della struttura tecnologica. Gli strumenti Social più moderni dovranno essere integrati con quelli già consolidati su delle piattaforme uniche, che non diano evidenza di ciò che è vecchio e ciò che invece è nuovo. 

Usabilità e Socialità
Dovranno essere:
  • Più veloci, più intelligenti, più semplici e più usabili. La nuova tecnologia deve essere in grado di facilitare il lavoro rispetto al presente.
  • Multicanale (utilizzabili da PC, Tablet, Smartphone).
  • Realmente Social, includere quindi funzionalità per collaborazione, profili individuali e di gruppo, IM, community, chat, blog, wiki, ecc, avere quindi tutte le caratteristiche di un buon Social Network. 

In caso contrario non verranno utilizzati e le persone continueranno ad usare altri social già consolidati. 

Cambiamento
Il loro utilizzo dovrà essere incluso nei processi aziendali, tale cambiamento va guidato dall'azienda con le giuste tecniche di Change Management.
Questo cambiamento deve essere presentato in modo chiaro come un miglioramento all'organizzazione, non come un accessorio ad essa.
Per avere successo, l'utilizzo di un Social Software deve essere sposato inizialmente dalle persone chiave in azienda e poi progressivamente riconosciuto da tutti come una opportunità di crescita.


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domenica 29 marzo 2015

Ma 'ndo vai se il Big Data non ce l'hai ?

Stiamo vivendo gli anni del Big Data e del Cloud, in questo periodo storico qualsiasi soluzione informatica sembra non poterne fare a meno, soprattutto a livello commerciale e comunicativo però.

Ormai ne parlano tutti, non si può realizzare ma soprattutto vendere o comprare un'architettura software che non abbia questi 2 aspetti ben evidenti.  Chi non lo fa è out.
Una spruzzata qua e la di Big Data e Cloud ci sta sempre bene, serve per far vedere che si sta sulla cresta dell'onda, che si seguono le nuove tecnologie e le tendenze del mercato, poi chissenefrega se invece in quel caso non servono.

Siamo arrivati al punto in cui per registrare 1000 records e farci qualche conteggio statistico sopra, si parla di Big Data ed Analitycs (ecco un'altra parola magica di questi anni), il tutto possibilmente in Cloud.

Sono le mode del mondo IT, chi ci vive da sempre ha imparato a riconoscerle e anche a sfruttarle.

Nel periodo a cavallo tra il vecchio ed il nuovo secolo si parlava solo di Data WareHouse, un qualsiasi database veniva descritto come DWH, non importava se ne avesse effettivamente le caratteristiche, l'importante era utilizzare questa locuzione difficile per enfatizzare il tutto.

Poi a seguire sono arrivate l'EAI (Enterprise Application Architecture), la SOA (Service Oriented Architecture) e la BI (Business Intelligence) che, oltre a imporre realmente nuove tecnologie e metodologie strutturate, sono servite a riempire, troppo spesso anche a sproposito, presentazioni ed articoli per più di un decennio.

Fa comodo a tutti dare enfasi a prodotti, soluzioni ed architetture utilizzando termini cool di ampio respiro, aiuta a vendere ma anche a comprare.

Poi, come tutte le mode passano e di queste tecnologie diventa difficile anche parlarne quando invece servono effettivamente e devono essere utilizzate.
Ci sarà sempre qualcuno che ti dirà "io di queste cose ne parlavo 10 anni fa" presupponendo quindi una tua scarsa visione innovativa, allora è sempre meglio proporre quello che gli interlocutori si aspettano e vogliono sentirsi dire, anche se le soluzioni non sono completamente appropriate al contesto.

I veri professionisti ed amanti dell'Information Technology sanno riconoscere dopo pochi minuti chi parla con cognizione di causa e coloro che invece si riempiono la bocca con tematiche più grandi di loro per sentirsi adeguati. Quest'ultimi non bisogna mai contraddirli, basta guardarli e sorridere, in cuor loro sanno che tu sai.

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sabato 15 novembre 2014

Cos'è un Web Service

Un Web Service (WS) è una funzionalità informatica offerta sulla rete da una applicazione che fornisce il servizio (sistema provider o server) ad uso di altre applicazioni che fruiscono del servizio stesso (sistemi requester o client)

Caratteristiche fondamentali di un WS sono:
  • essere raggiungibile via Web (rete Internet o Intranet) su un determinato indirizzo URI,
  • implementare una funzionalità auto-consistente,
  • avere un interfaccia documentata secondo delle specifiche standard, indipendente rispetto alla tecnologia con la quale è sviluppato e con la quale sono realizzati i client che lo invocano.
Solitamente quando si parla di Web Services si fa riferimento a servizi realizzati secondo quelli che sono gli standard più consolidati, cioè le specifiche HTTPSOAPWSDL, XML e XSD.
Tuttavia il termine generico WS può indicare anche servizi basati su altri tipi di protocolli, come ad esempio JMS per trasporto ed i sempre più utilizzati REST e JSON per il formato dati.

Rispetto ai meccanismi di comunicazione chiamati API (Application Programming Interface), i WS si differenziano perchè:
  • un API non è detto che rispetti specifiche standard di protocollo,
  • la fruizione di una funzionalità API da parte dei client, quasi mai è consentita mediante una interfaccia esposta sul web, ma tipicamente devono essere utilizzate delle librerie software specifiche rilasciate ad hoc, con tutte le limitazioni tecnologiche che ne conseguono,
  • un API solitamente da accesso a funzionalità atomiche interne ad un singolo sistema/applicazione mentre i WS realizzano anche processi di business distribuiti con workflows più articolati.
Fermo restando l'interfaccia di accesso unica che prevede dati di input e output, un WS può essere semplice oppure composto, nel caso in cui al proprio interno invochi altri servizi WS sequenzializzandoli o parallelizzandoli in un workflow (Service Orchestration).

Quando un contesto IT distribuito è formato da sistemi che cooperano con un approccio a servizi strutturato, si parla di SOA (Service Oriented Architecture).

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martedì 30 settembre 2014

La nuova corsa all' E-Commerce diretto

E' un dato di fatto che in questi ultimi mesi stiamo assistendo ad un nuovo innamoramento delle grosse aziende di servizi, manifatturiere e telco nei confronti della vendita online.

C'è un effettivo risveglio di interesse e quindi nuovi investimenti verso la fornitura di servizi di e-commerce direttamente sotto il controllo delle aziende stesse e non demandati a partner di vendita esterni.

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Un po' di storia

Nella prima metà degli anni 2000 nel nostro paese c'è stata la prima corsa alla realizzazione dei siti di e-commerce.
Copiando un po' quanto accadeva negli Stati Uniti, ci sono stati investimenti importanti da parte delle aziende, non solo grandi, che si sono dotate ciascuna della propria infrastruttura tecnologica e logistica per la vendita online dei propri prodotti.

Col senno di poi, si può affermare che i tempi non erano ancora maturi, i mercati e la clientela consumer non erano ancora pronti per sposare in toto questa nuova modalità di acquisto.

Nonostante la crescita del numero degli utenti su internet, persisteva nel nostro paese una atavica avversione nel fare acquisti online e nel fornire i dati propri e delle carte di credito. Non erano ancora così diffusi metodi di e-payment e le carte prepagate che facilitassero l'utente, si nutriva una prevenuta sfiducia in chi vendeva senza mostrarsi di persona.
A rafforzare le difficoltà anche le iniziali inefficienze da parte dei corrieri postali, non ancora adeguati per gestire volumi così alti di consegne.

In breve tempo molti siti di e-commerce, soprattutto quelli mono-brand, sono stati chiusi o ridimensionati e la vendita online è stata affidata dalle aziende a partner specializzati con portali di e-commerce più generalistici che includono prodotti e servizi multi-marche.

Perchè questo ritorno di interesse ?

Oggi lo scenario è sostanzialmente cambiato.

Piano piano la fiducia e l'abitudine degli italiani di comprare su internet sono aumentate, gli acquisti online vanno alla grande e sono in continua crescita rispetto alla crisi generale dei consumi.
Tutti o quasi ora utilizzano i metodi di pagamento più veloci e sicuri (carte prepagate, conti tipo paypal o google wallet, bonifici online), i corrieri sono assolutamente affidabili, le spedizioni sono controllabili sulle loro pagine di tracking ed i tempi di consegna si sono notevolmente abbassati.

Il web marketing, in tutte le sue declinazioni, è diventato molto importante per le aziende, superando come investimenti anche la pubblicità sulle radio e sulla carta stampata, avvicinando sempre più quella sulla TV.
Avere un collegamento diretto tra web advertising e vendita online è diventato un aspetto fondamentale in un mondo dove almeno il 50% delle persone è sempre collegato e può tranquillamente navigare dal proprio smartphone visualizzando prodotti ed effettuando acquisti in qualsiasi momento della giornata.

Un cliente always on, sempre raggiungibile e spesso anche localizzabile, è un cliente perfetto che bisogna assolutamente saper sfruttare.
L'utente internet/social, quando visualizza le caratteristiche di un prodotto e fa click sulla foto o sulla pubblicità, è opportuno che poi abbia la possibilità di acquisto direttamente dal portale ufficiale di e-commerce dell'azienda produttrice.

Le principali soluzioni tecniche 

Le tecnologie web negli ultimi anni si sono evolute parecchio, pertanto anche i portali di e-commerce oggi sono per l'utente finale più semplici da usare, accattivanti esteticamente, veloci e sicuri.

Per le aziende, la scelta di una infrastruttura completa per la vendita online non è una cosa facile, va chiaramente fatta in base alle necessità, alle caratteristiche dei diversi prodotti ed alla capacità economica di investimento dell'azienda stessa.

I principali aspetti funzionali da considerare per la scelta di una piattaforma tecnologica sono:

  • Il catalogo prodotti  (product catalog)
  • La gestione degli ordini (order management)
  • La gestione delle anagrafiche dei clienti
  • La gestione del basket multiprodotto
  • La presentazione grafica e la gestione dei contenuti (CMS content management system), anche in ottica responsive multi-channel
  • Le capacità di integrazione con i sistemi di fatturazione aziendali
  • Le capacità di integrazione con i sistemi di provisioning e delivery degli ordini.

Alcuni tra i prodotti più conosciuti ed utilizzati sono (lista assolutamente non esaustiva):

  • Magento (soluzione open source)
  • Prestashop (soluzione open source)
  • Oracle Commerce (prodotto enterprise derivato da ATG)
  • Hybris (prodotto enterprise)
  • IBM Commerce (suite di prodotti enterprise tra i quali Commerce on Cloud).
Per le aziende che hanno esigenze più limitate è anche possibile scegliere una soluzione di tipo SaaS (Software as a Service), trovando in rete un provider che fornisca una infrastruttura di e-commerce già bella e pronta per pubblicare e vendere i prodotti.


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giovedì 10 luglio 2014

Programmi, APP o funzionalità sul Cloud ?

Probabilmente ancora non è evidente qual'è la soluzione migliore per la realizzazione di funzionalità utente che hanno una GUI (Graphic User Interface).

Prima c'erano, e ci sono ancora, i Programmi installati sui PC,
poi sono arrivate le App che in fin dei conti sono sempre dei programmi, scaricati da repository ufficiali, da installare sugli Smartphone, sui Tablet e più di recente anche sui PC stessi.

Parallelamente, con l'evoluzione delle tecnologie web e l'incremento della velocità della rete, sono arrivate le prime funzionalità on line, soprattutto di tipo office (es. Google Drive, Microsoft OneDrive, Office 365), ed utilizzabili tramite il solo browser, senza bisogno di installare nulla sul proprio device.
Sul web ce ne sono tantissime, di tutti i tipi e sempre più evolute: per il foto ritocco, video editing, document conversion, data analytics, grafica, ecc., alcune anche molto complete e ben fatte.

Le stesse aziende, leader del mercato del software, hanno raccontato che il futuro è nel Cloud, con risorse, funzionalità e servizi SaaS (Software as a Service) utilizzabili direttamente on line, ma nel contempo si sono smentite da sole imponendo alla clientela l'utilizzo di Store ufficiali da dove effettuare il download delle applicazioni. 

Google ha invaso il mercato con Android che fonda tutto sulle App e poi ha prodotto Chromebook che è utilizzabile solo essendo connessi ad internet accedendo alle funzionalità Cloud, per poi recentemente fare un passo indietro dichiarando che permetterà di installare App anche sul sistema operativo ChromeOS.

Non è stata da meno Microsoft che sull'ultimo Windows 8.1 consente di installare sia programmi tradizionali che App. 

Sui diversi repository ufficiali (Apple Store, Google Play, Windows Store) proliferano App ibride che sfruttano gli stessi servizi già raggiungibili sul cloud con il browser.
Molte di queste non sono altro che semplici cornici alla pagina web che implementa la vera funzionalità.

Nonostante con le ultime tecnologie web si realizzino interfacce grafiche che non hanno nulla più da invidiare, si continuano a sviluppare anche doppioni funzionali con App e programmi da installare che replicano di fatto le stesse modalità di utilizzo.
Ad esempio, che senso ha sviluppare una App di news, quando si ha già un sito web responsive che pubblica le notizie ?  E' solo un a tattica marketing per avere una propria icona/logo sul telefono di chi la installa oppure c'è una reale motivazione funzionale ?

Chiaramente hanno una reale utilità le App che possono funzionare in locale senza bisogno di essere connessi ad internet o che fanno delle notifiche automatiche all'utente, ma negli altri casi qual'è lo scopo se non quello pubblicitario ?

In un momento di convergenza funzionale tra PC e terminali mobili (Smartphone e Tablet), è emblematico il mix che si è creato sui nostri device dove proliferano link, app e programmi.

Installo il Programma, la App oppure vado sul Sito ?
Nel dubbio tutti e tre, per non perdermi niente.

Forse è proprio il mix la soluzione più giusta.

Boh....




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mercoledì 16 aprile 2014

Il software sta mangiando il mondo

Qualche tempo ho letto un articolo scritto nel 2011 da Marc Andreessen per il Wall Street Journal.
E' un articolo molto noto in cui non c'è nessun concetto sconvolgente (alcune informazioni tra l'altro non sono più attualissime), ma è avvincente nelle modalità e nella convinzione con cui racconta le cose e quindi l'ho voluto tradurre in italiano per facilitarne la lettura e la condivisione. 


Perché il software sta mangiando il mondo 

(libera traduzione da Why Software is Eating The Word del 20/08/2011) 

Questa settimana, Hewlett-Packard (sono membro del consiglio di amministrazione) ha annunciato che sta valutando la possibilità di abbandonare il difficile business dei PC a favore di investimenti più massicci sul Software, ambito di cui si intravede meglio il potenziale di crescita.
Contemporaneamente, Google sta acquistando il settore di Motorola Mobility che si occupa della produzione di terminali mobili e telefoni cellulari.
Entrambe le mosse hanno sorpreso il mondo tecnologico, ma entrambe sono anche in linea con una tendenza che ho osservato e che mi rende ottimista per la crescita futura dell'economia americana e mondiale nonostante la recente turbolenza nel mercato azionario.

In breve, il software sta mangiando il mondo.

Più di 10 anni dopo il picco del 1990 con la bolla delle dot.com, una dozzina di nuove società che operano su Internet, come Facebook e Twitter, sono al centro di un dibattito nella Silicon Valley, sia per le loro valutazioni in rapida ascesa sul mercato, sia per l'occasionale successo avuto dall'IPO (Initial Public Offering).
Con le cicatrici del periodo d'oro, come Webvan e Pets.com, ancora fresche nella mente degli investitori, la gente si chiede: " Non sarà questa un nuova pericolosa bolla ? "

Io, insieme ad altri, sono del parere contrario. (Sono co-fondatore e socio della società Andreessen Horowitz, che fra gli altri ha investito in Facebook, Groupon, Skype, Twitter, Zynga e Foursquare. Sono anche personalmente un investitore in LinkedIn.)
Riteniamo che molte tra le nuove importanti società di Internet stiano costruendo del valore reale ad alto tasso di crescita, con un alto margine di guadagno e con un business credibile.

In realtà l'attuale mercato azionario odia la tecnologia, come dimostrano da sempre i prezzi bassi ed i guadagni limitati delle azioni delle principali aziende tecnologiche.
Apple, per esempio, ha un rapporto P/E (Price/Earnings=Prezzo/Utili) di circa 15.2, circa lo stesso di tutto il mercato azionario, nonostante l'immensa redditività e la posizione dominante sul mercato (Apple nelle ultime due settimane è diventata la più grande azienda in America, in base alla capitalizzazione di mercato, superando Exxon Mobil).

Forse, il fatto più eloquente è che non si può avere una bolla quando le persone urlano costantemente "Bolla!".

Gran parte del dibattito ruota ancora attorno alla valutazione finanziaria, in contrasto con il valore intrinseco delle migliori nuove imprese della Silicon Valley.
La mia teoria personale è che siamo nel bel mezzo di un ampio e drammatico cambiamento tecnologico ed economico, in cui le aziende di software sono pronte a prendere in consegna ampie fasce dell'economia.

Un numero sempre maggiore di grandi aziende ed industrie stanno correndo alla implementazione di servizi software offerti online (dai film, all'agricoltura, alla difesa nazionale).
Le aziende vincenti sono in stile Silicon Valley, imprese tecnologiche che stanno invadendo e ribaltando settori industriali consolidati.
Nel corso dei prossimi 10 anni mi aspetto un aumento delle industrie tradizionali che saranno distrutte dal "software", superate nella maggior parte dei casi dalle nuove aziende della Silicon Valley.

Perché sta succedendo adesso ?

A sei decenni nella rivoluzione informatica, quattro decenni dopo l'invenzione del microprocessore e venti anni dopo l'ascesa della moderna Internet, tutta la tecnologia necessaria per trasformare le industrie attraverso il software finalmente funziona e può essere completamente distribuita su scala globale.

Oltre due miliardi di persone oggi usano Internet a banda larga, erano forse 50 milioni dieci anni fa, quando ero a Netscape, la società che ho co-fondato.
Nei prossimi 10 anni, mi aspetto che almeno cinque miliardi di persone in tutto il mondo utilizzino Internet con il proprio smartphone al massimo della potenza, ogni giorno in qualsiasi momento.

Nel back-end, strumenti di programmazione evoluti e servizi basati su Internet facilitano il lancio a livello globale di nuovi potenti software, in molti settori ci sono start-up a livello mondiale che non hanno avuto le necessità di investire in nuove infrastrutture e formare nuovi dipendenti.
Nel 2000, quando il mio socio Ben Horowitz era amministratore delegato di Loudcloud, prima società di cloud computing, il costo per un cliente che voleva eseguire un'applicazione su Internet era di circa 150 mila dollari al mese. Far girare la stessa applicazione oggi nel cloud di Amazon costa circa 1.500 dollari al mese.

Con minori costi di start-up ed un mercato notevolmente esteso per i servizi online, il risultato è una economia globale per la prima volta completamente digitale; il sogno di ogni cyber-visionario dei primi anni 1990 finalmente si realizza una generazione dopo.

Forse l'esempio più drammatico del fatto che il software si sta mangiando il business tradizionale è il suicidio di Borders con la contemporanea ascesa di Amazon. Nel 2001, Borders ha affidato il proprio business online ad Amazon, credendo alla teoria che la vendita di libri online non fosse strategica e quindi fosse poco importante.

Oops.

Oggi, la più grande libreria del mondo, Amazon, è una software-company. La sua caratteristica principale è il suo incredibile motore software in grado praticamente di vendere tutto online, senza più la necessità di avere negozi al dettaglio.
Inoltre, mentre Borders si dibatteva in preda al fallimento imminente, Amazon ha riorganizzato il suo sito web per promuovere, per la prima volta più dei libri fisici, i suoi libri digitali Kindle, .

Ora anche i libri stessi sono software.

Oggi il più grande servizio di video per numero di abbonati è una società di software: Netflix.
Come Netflix ha sventrato Blockbuster è una vecchia storia, ma ora anche altri provider dell' intrattenimento tradizionale si trovano ad affrontare la stessa minaccia.
Aziende come Comcast, Time Warner ed altre stanno rispondendo trasformando loro stesse in società di software con risultati come TV Everywhere, che libera i contenuti dal cavo fisico e abilita il collegamento con smartphone e tablet .

Le case discografiche dominanti di oggi sono aziende di software: iTunes di Apple , Spotify e Pandora.
Le etichette discografiche tradizionali continuano ad esistere solo per fornire i contenuti alle suddette società di software. Nel 2010 il fatturato proveniente dai canali digitali è stato di 4,6 miliardi dollari, pari al 29% del totale globale, in enorme crescita rispetto al 2% del 2004.

Le aziende di entertainment in più rapida crescita sono le VideoGame Makers (produttori di videogiochi), quindi sempre software, con il fatturato salito a 60 miliardi dollari dai 30 miliardi di cinque anni fa.
L'azienda di videogame che cresce più velocemente è Zynga (produttrice tra gli altri di FarmVille), che offre i suoi giochi interamente online. Quest'anno i ricavi del primo trimestre di Zynga sono cresciuti a 235 milioni di dollari, più del doppio rispetto all'anno scorso.
Rovio, azienda che produce Angry Birds, prevede quest'anno di superare i 100 milioni di dollari di entrate  (la società a fine 2009 era quasi in bancarotta quando ha rilasciato il popolare gioco su iPhone) .
Nel frattempo, potenze sui videogiochi tradizionali come Electronic Arts e Nintendo hanno visto ristagnare e precipitare i propri ricavi.

Per molti decenni la migliore azienda nella produzione di film è stata la Pixar, una società di software.
La Disney (Disney !) è stata costretta a comprare la Pixar per rimanere all'avanguardia nei film di animazione .
Il mondo della fotografia, ovviamente, è stato mangiato dal software molto tempo fa.
E' praticamente impossibile acquistare un telefono cellulare che non includa una fotocamera software le cui foto possono essere caricate automaticamente su Internet per l'archiviazione e la condivisione.
Aziende come Shutterfly, Snapfish e Flickr hanno conquistato posizioni importanti al posto di Kodak.

La più grande piattaforma di direct marketing è attualmente una società di software: Google.
Ora è stata raggiunta da Groupon, Living Social, Foursquare ed altri, che utilizzano software per mangiarsi il settore retail marketing. Groupon ha generato un fatturato di oltre 700 milioni di dollari nel 2010, nonostante fosse in attività da soli due anni .

L'azienda di telecomunicazioni in più rapida crescita è Skype, una società di software che è stata appena acquistata da Microsoft per 8,5 miliardi dollari .

CenturyLink, la terza più grande società di telecomunicazioni negli Stati Uniti, con 20 miliardi di dollari di capitalizzazione sul mercato, ha registrato 15 milioni di linee di accesso alla fine di giugno,  in diminuzione del 7% rispetto al tasso annuo. Escludendo i proventi per la sua acquisizione da parte di Qwest, le entrate di CenturyLink da questi servizi legacy è diminuito di oltre l'11 % .

Nel frattempo, le due società di telecomunicazioni più grandi, AT&T e Verizon, sono sopravvissute trasformandosi in società di software, in collaborazione con Apple e con altri produttori di smartphone.

LinkedIn è oggi la società di reclutamento in più rapida ascesa. Per la prima volta in assoluto gli iscritti possono mantenere online i propri curriculum per favorire le ricerche in tempo reale dei reclutatori e dando a
LinkedIn la possibilità di inghiottirsi il lucroso mercato del recruitment da 400 miliardi dollari.

Il software sta mangiando anche buona parte della catena del valore di industrie che sono tipicamente protagoniste e conosciute nel mondo fisico .
Nel mondo dell'automobile oggi il software gestisce i motori, controlla la sicurezza, intrattiene i passeggeri, guida i conducenti a destinazione e collega ogni macchina alle reti cellulari, satellitari e GPS.

Sono ormai lontani i tempi in cui un appassionato era in grado di ripararsi autonomamente la propria macchina, considerando principalmente l'alto contenuto di software presente oggi sui veicoli.
La tendenza verso veicoli ibridi ed elettrici in futuro potrà solo accelerare l'adozione di software, le macchine elettriche sono completamente controllate dal computer.  La creazione di auto senza conducente software-powered è già in corso presso Google e le maggiori case automobilistiche.

Wal-Mart, il principale retailer del mondo reale, utilizza software per potenziare la logistica e la distribuzione, le armi principali che ha usato per schiacciare la sua concorrenza.
Analogamente FedEx, è ben pensata come una rete software che "casualmente" ha anche camion, aerei e centri di distribuzione.
Il successo o il fallimento delle compagnie aeree, oggi ed in futuro, risiede nella loro capacità di gestire il prezzo dei biglietti ed ottimizzare le rotte correttamente, con il software.

Le compagnie petrolifere e del gas sono state le prime innovatrici nell'introdurre il supercomputing e l'analisi dei dati rilevati, aspetti fondamentali per le attività di esplorazione di petrolio e gas.
Anche l'agricoltura è sempre più aiutata dal software, pensiamo all'analisi satellitare del suolo legata ad algoritmi per la selezione delle sementi.

I servizi finanziari sono stati visibilmente trasformati dal software negli ultimi 30 anni.
Praticamente ogni transazione finanziaria, partendo dall'acquisto di una tazza di caffè per arrivare a qualche negoziazione per un trilione di dollari di crediti derivati, è tracciata tramite software.
Molte delle principali realtà innovatrici nel settore sono aziende di software, ad esempio Square, che permette a chiunque di accettare pagamenti con carta di credito mediante un telefono cellulare, e PayPal, che ha generato più di 1 miliardo di dollari di fatturato nel secondo trimestre di quest'anno, in crescita 31 % rispetto all'anno precedente.

Settori come l'assistenza sanitaria e l'istruzione, a mio avviso, saranno i prossimi ad essere trasformati dal software. La mia società sta portando avanti start-up aggressivi in entrambi questi settori giganteschi e critici. Crediamo che entrambe queste industrie, che storicamente sono molto resistenti ai cambiamenti imprenditoriali, siano pronte per la conversione verso imprese software-centriche.

Anche la difesa nazionale è sempre più basata sul software. Il moderno soldato da combattimento è inserito in una rete di software che fornisce intelligence, comunicazioni, logistica e puntamento delle armi. Droni gestiti dal software lanciano attacchi aerei senza mettere a rischio i piloti umani. Le agenzie di intelligence fanno largo uso di data mining software per scoprire e tracciare potenziali trame terroristiche.

Tutte le aziende di qualsiasi settore devono considerare che è in atto una rivoluzione software, incluse quelle che già oggi basano il loro business sul software.
Grandi e storiche società di software come Oracle e Microsoft rischiano sempre più di perdere rilevanza rispetto a nuove realtà come Salesforce.com e Android  (soprattutto in un contesto che vede Google proprietaria di una azienda che produce terminali) .

In alcuni settori, in particolare quelli che hanno una componente importante del mondo reale come il petrolio e il gas, la rivoluzione software è soprattutto un'opportunità per gli operatori consolidati, ma in altri contesti le nuove idee comporteranno l'ascesa di nuove start-up in stile Silicon Valley che invaderanno impunemente i settori industriali esistenti.
Nel corso dei prossimi 10 anni, le battaglie tra operatori storici e gli insorti software-powered saranno epiche. Joseph Schumpeter, l'economista che ha coniato il termine " distruzione creativa", ne sarebbe fiero.

E mentre la gente controlla i valori delle loro 401(k)s che rimbalzano su e giù nelle ultime settimane, non si può dubitare che questa sia una storia profondamente positiva in particolare per l'economia americana.
Non è un caso che molte delle più grandi e recenti aziende di tecnologia, tra cui Google, Amazon, eBay e altre, siano aziende americane.
La nostra combinazione di grandi università di ricerca, di cultura aziendale pro-rischio, di grandi bacini di innovazione supportati da capitale azionario, diritto commerciale e leggi contrattuali affidabili, è senza precedenti e senza pari al mondo.

Tuttavia, ci troviamo di fronte a diverse sfide.

Prima di tutto, oggi ogni nuova azienda viene costruita considerando le enormi turbolenze economiche, pertanto la sfida è molto più grande di quanto non fosse nei relativamente benigni anni '90.
La cosa positiva nel costruire società in periodi come questo è che le aziende che poi riusciranno ad emergere risulteranno poi estremamente forti e resistenti. Successivamente, quando l'economia si sarà stabilizzata, la nuova società crescerà ancora più velocemente.

In secondo luogo, molte persone negli Stati Uniti e in tutto il mondo non hanno la formazione e le competenze necessarie per dare il proprio contributo all'interno delle nuove aziende figlie della rivoluzione software. Questa è una tragedia dato che ogni società con cui lavoro ha assoluto bisogno di talento.
Ingegneri informatici qualificati, manager, esperti di marketing e venditori della Silicon Valley sono molto ben pagati, gli vengono offerti sempre lavori di altissimo livello, mentre la disoccupazione e la sottoccupazione nazionale sono alle stelle.
Il problema è anche peggiore di quello che sembra, in quanto molti lavoratori delle industrie esistenti resteranno bloccati sul lato sbagliato del cambiamento software-based e non potranno mai più essere in grado di continuare ad operare nel loro attuale campo di specializzazione.
Rispetto a questo problema non c'è altra soluzione se non la formazione, abbiamo una lunga strada da percorrere.

Infine, le nuove imprese devono dimostrare il loro valore.
Hanno bisogno di costruire culture forti, soddisfare i propri clienti, stabilizzare i propri vantaggi competitivi e quindi giustificare le loro valutazioni in aumento. Nessuno deve aspettarsi che sia facile la costruzione di una nuova azienda software-based in un settore consolidato. E ' brutalmente difficile.

Ho il privilegio di lavorare con alcune tra le migliori compagnie di software della nuova generazione e posso dirvi che sono davvero bravi in ​​quello che fanno.
Se manterranno le mie aspettative e quelle di altri, saranno delle aziende cardine e di grande valore per l'economia globale, mangeranno mercati molto più ampi rispetto a quelli del settore tecnologico in cui storicamente operano.

Invece di discutere sempre delle loro valutazioni, cerchiamo di capire in quale modo le aziende tecnologiche di nuova generazione stanno facendo quello che fanno, quali sono le conseguenze per le imprese, per l'economia e cosa possiamo fare per incrementare il numero delle software-company innovative negli Stati Uniti ed in tutto il mondo.

Questa è la grande opportunità. So dove sto mettendo i miei soldi.

-Mr. Andreessen è co-fondatore e socio della company di venture capital Andreessen Horowitz. E' stato inoltre co-fondatore di Netscape, una delle prime aziende produttrici di browser.


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sabato 8 marzo 2014

Strumenti OnLine

Capita di dover effettuare delle operazioni sui propri siti/blog o di dover lavorare su dei documenti da inviare urgentemente e di non avere installato sul proprio dispositivo il programma adatto per farlo.

Hai necessità di modificare ed inviare un pdf e non hai la App giusta ?
Devi modificare una immagine al volo e non hai il tuo PC ?
Hai bisogno di convertire un audio in formato mp3 ?

Beh, molte di queste cose è possibile farle tramite browser (Chrome, Internet Explorer, Firefox, Safari, ecc.) utilizzando dei tool OnLine.

La convergenza tra tecnologie WEB evolute (html5, ajax, jquery, ecc.) e servizi di tipo Cloud e SaaS (Software as a Service), ha consentito lo sviluppo di applicazioni simili a programmi desktop e quindi molto fruibili.

Di seguito alcuni comodi Tools, raggruppati per tipologia, che ho trovato utili e funzionali.
Parametri fondamentali per la selezione sono stati:
  • la qualità dell'applicazione,
  • la completezza delle funzionalità,
  • la user esperienze offerta,
  • la possibilità di utilizzo gratuito,
  • l'indipendenza da altre piattaforme di servizi integrati (es. Google e Microsoft), 
  • la possibilità di utilizzo non vincolato a registrazione. 
La selezione è personale ed arbitraria pertanto assolutamente non esaustiva.
In futuro cercherò di aggiornare la lista dei Tools quando mi capiterà di trovarne ed usarne di adeguati.

Pdf editor

PDFEscape   http://www.pdfescape.com/ 

per creare nuovi documenti pdf o modificarne di esistenti.
Consente di fare upload di pdf, scriverci sopra, unirne molti creandone uno solo, ecc.
Molto facile e funzionale ad esempio per compilare moduli pre-impostati o per separare/unire pagine pdf.


Image editor

Online Image Editor   http://www.online-image-editor.com/

per modificare immagini, creare trasparenze, ritagliare, ruotare, creare animazioni. Gestisce tutti i più comuni tipi di file jpg, gif, png, bmp, ecc.. Molto semplice da usare.



Pixlr Photo Editor Online   https://pixlr.com/editor/

quasi un photoshop online, molto potente. Mette a disposizione moltissimi strumenti, palette, filtri e regolazioni da applicare alle immagini.


Picasion GIF Maker   http://picasion.com/

per creare in modo semplice delle gif animate caricando una serie di foto.


Favicon Generator   http://www.favicon.co.uk/

per creare una immagine in formato .ico, da poter utilizzare come icona di un sito, caricando una immagine normale.


Optimizilla http://optimizilla.com/

per ridimensionare in modo semplice e veloce le immagini da utilizzare sui siti web.




Site Designer

per facilitare le configurazioni dello stile di un sito mediante css.
Consente ottenere le configurazioni di stile da applicare agli elementi delle pagine web, lavorando intuitivamente in modalità grafica su Colori, Bordi, Texture e Ombre. Molto utile per i Web Designer ed in generale per chi sta progettando un sito definendone la grafica.



Audio, Video, Image Converter

per convertire un file audio in un altro formato impostandone anche la qualità. Gestisce moltissimi formati (mp3, wma, wav, m4a, rm, ecc.).


ZamZar  http://www.zamzar.com/
Video Converter, Audio Converter, Music Converter, eBook Converter, Image Converter, CAD Converter, per trasformare molte tipologie di file in diversi formati.
Conversioni supportate: PDF to Word | PDF to Excel | FLAC to MP3 | DOC to PDF | MP4 to AVI | MP4 to MP3 | M4A to MP3 | WAV to MP3 | MKV to AVI | WMA to MP3 | JPG to Word | XPS to PDF | FLV to MP4 | AVI to MP4 | MKV to MP4 | AVI to MP4 | FLV to AVI | DOCX to PDF | MOV to AVI | MP3 to OGG | PNG to JPG | TIFF to PDF | AIFF to MP3 | JPG to PNG




Testing

Am I Responsive ? http://ami.responsivedesign.is/

per verificare se un sito è responsive oppure no. Consente di vederne il layout in formato PC, Tablet e Smartphone. Utile per web designer e webmaster.



SEO Site CheckUP  http://seositecheckup.com/

per verificare il livello di un sito riguardo alle direttive che è opportuno rispettare per un migliore posizionamento all'interno delle SERP (Search Engine Result Page: pagina dei risultati del motore di ricerca).
Analizza le pagine del sito e suggerisce quali sono gli aspetti già compliant e quali invece vanno migliorati. Molto utile per web developer, webmaster e SEO professionals.