lunedì 1 dicembre 2014

Siete dipendenti dall' Information Technology?


Ho letto con interesse un articolo su Forbes dal titolo Are You Addicted to Information Technology?. È di un paio di anni fa ma parla di un argomento molto attuale, cioè di quanto le nostre abitudini siano ormai strettamente legate alla tecnologia, con un occhio particolare alla sicurezza.
Mi ha dato spunto per alcuni commenti e considerazioni, che troverete alla fine, e quindi ho deciso di tradurlo in italiano per facilitarne la lettura e la condivisione.




L'articolo: "Siete dipendenti dalla tecnologia dell'informazione ?"

(libera traduzione da Are You Addicted to Information Technology? del 20/08/2012 di John Mariotti)

Siete appassionati della tecnologia ?  Io si.
Pensate anche voi che la tecnologia sia una cosa bellissima ? Io certamente si !
Almeno fino al momento in cui qualcosa si rompe e smette di funzionare.
Quando ciò accade, siamo costretti con le nostre abitudini a ritornare all'epoca delle vecchie tecnologie, dei vecchi telefoni fissi, della posta "lumaca" e a ricominciare a comunicare di persona.

Quando l'information technology non funziona, ci manca terribilmente la facilità e la velocità di comunicazione (anche se impersonale), l'integrazione ("sincronizzazione") ed il veloce accesso alle informazioni che essa garantisce.

Come abbiamo fatto in passato a farne a meno?
In realtà ce la siamo cavata abbastanza bene, fino a quando non ne siamo diventati "dipendenti".
Ora però ne siamo schiavi !

Viviamo in un'epoca senza precedenti, di straordinaria connettività, di convergenza ed integrazione tra tutti i diversi tipi di tecnologia.
I computer, collegati a smartphone e tablet, ci permettono di parlare, messaggiare, gestire email, scrivere e leggere blog, siti web, registrare e guardare podcast audio/video e di comunicare a distanza in modo molto più semplice, completo e veloce.

Quando tutto funziona, (ammesso che ci sia stato l'impegno per capire come si usa), la tecnologia è una cosa meravigliosa, potente, abilitante e che fa risparmiare molto tempo.

Vi ricordate l'ultima volta che siete andati in un negozio o in una stazione di servizio quando i sistemi non funzionano ? Potete acquistare qualcosa?
Durante le interruzioni di corrente elettrica, i negozi possono restare aperti durante le ore diurne e, solo se la loro azienda lo consente, sono costretti a registrare le transazioni con carta e penna. In caso contrario, fino a quando i sistemi non tornano di nuovo on-line, vi diranno di tornare più tardi.

Avete mai iniziato un viaggio quando i sistemi informatici della compagnia aerea sono spenti ?
Risultato: il Caos ! I voli non possono essere gestiti, pianificati e prenotati, si ferma tutto.
L'unica cosa da fare è sedersi ed aspettare.

Che ne dite delle vostre preziose foto e/o video che avete caricato sul computer ? Se c'è un problema tecnico e si perdono c'è un modo per recuperare tutto ?
Probabilmente no !  Peccato, avete appena conosciuto il lato oscuro della tecnologia.

Se si pensa di inviare messaggini per incontrare qualcuno durante un grande evento come una partita di calcio con 100.000 spettatori, c'è una buona probabilità che i sistemi della società telefonica siano sovraccaricati e quindi non sia possibile usarli !
Scegliete in anticipo l'orario e il luogo di incontro.

Siamo assuefatti alla tecnologia ?
Ci potete scommettere che lo siamo. Quando la nostra email o l'accesso ad internet non sono disponibili ci sentiamo persi. E' terribile.

Ora, immaginate che il vostro telefono cellulare non funzioni e che non sia neanche possibile inviare messaggi, come diavolo si può fare per comunicare?
La maggior parte delle persone penserebbe di usare un telefono fisso. Ma se anche questo non funzionasse, come potrebbe fare ?

A molte persone in passato è capitato di avere l'email hackerata o il sito web rediretto.
Tutti noi riceviamo spam e siamo stati vittime di tentativi di phishing (pratiche ingannevoli per ottenere informazioni private).
Il furto di identità è un incubo tecnologico nuovo, ma succede spesso, troppo spesso.

La nostra dipendenza dalla tecnologia non è completamente negativa, ma è pericolosa.
Non sto suggerendo di diventare Luddisti, di tornare a comunicare solo a voce di persona o con testi scritti a mano. Nel mondo di oggi significherebbe disconnettere comunicazioni di vitale importanza.
Tuttavia non bisogna sottovalutare i problemi che la nostra dipendenza dalla tecnologia solleva.

Il più importante riguarda la sicurezza, si registra infatti un grande aumento dei tentativi di hackerare i sistemi per rubare l'accesso o i dati. Questi attacchi per alcuni tipi di sistemi si contano a milioni ogni giorno. Proprio così: milioni al giorno.
Si può anche essere fiduciosi sul fatto il proprio sistema sia in grado di opporsi ad un paio di attacchi al giorno,  ma se si utilizzano le carte di credito, si è iscritti ai social network e si è attivi su Internet, la propria vulnerabilità cresce in modo esponenziale.

Che cosa si può fare?
  1. Limitare l'esposizione sui social network.
  2. Eseguire il backup dei sistemi, non solo in automatico sul Cloud, ma anche personalmente.
  3. Utilizzare i migliori strumenti per la sicurezza (firewall, antivirus, ecc) e tenerli aggiornati.
  4. Prestare attenzione alle password, al loro aggiornamento (cambiamenti periodici) e alla loro robustezza. Non condividere le password con nessun altro, non importa chi.
  5. Essere consapevoli di quanto si è dipendenti dalla tecnologia e quindi crearsi più alternative da utilizzare caso di necessità. Aprire account di posta elettronica di backup, tenere un telefono fisso in aggiunta al vostro cellulare o telefono Internet.
  6. Sapere come contattare il proprio ISP (Internet Service Provider), quando ci sembra ci sia qualcosa di strano o di sbagliato.
  7. Imparare a trovare le pagine "preferenze e impostazioni" per la posta elettronica, la messaggistica e l'accesso al web, e capire come funzionano.
  8. Mantenere anche il backup cartaceo delle informazioni ritenute più critiche. Fatture, pagamenti, documenti legali e finanziari, numeri di telefono importanti e altre informazioni di contatto, ecc.
  9. Diventare più consapevoli che malware, furti informatici e cyber-terrorismo esistono. Stanno accadendo ora e la cosa peggiorerà. L'aumento dei dispositivi in rete aumenterà il rischio.
  10. Fare un elenco di emergenza con numeri di telefono e numeri di conto di tutti i fornitori di servizi: utenze, manutenzione, medici, avvocati, parenti, vicini di casa, e così via. Crearlo, memorizzarlo sul proprio computer ma dare anche copie delle stampate ai familiari diretti "in caso di emergenza".
In questa epoca di dipendenza dalla tecnologia, non esiste un modo unico e semplice per proteggere i nostri dati e i nostri sistemi. Tutto quello che si può fare è fare tutto ciò che si sa che si dovrebbe fare, per poi sperare che tutto continui a funzionare.


(John Mariotti è un dirigente di fama internazionale ed un autore premiato)


Considerazioni

Un breve articolo come questo non ha la presunzione di essere esaustivo, non è uno studio approfondito e probabilmente è stato scritto in poco tempo fornendo solo una visione parziale.
Mi sembra che l'autore, sicuramente una persona competente, si sia soffermato molto su alcuni aspetti a discapito di altri ugualmente importanti.

Fermo restando che tutte le cose che dice sono condivisibili, di seguito ne ho elencate altre che avrei evidenziato:

  • Si fa riferimento al disagio che si ha quando si rimane scollegati da internet, argomento che avrebbe meritato un maggiore approfondimento. Il termine Nomofobia forse 2 anni fa non era ancora molto noto.
  • Si parla molto dei pericoli che possono arrivare dall'esterno quando si è collegati in rete, ma non si accenna ai danni che ci si può procurare da soli se non si utilizza con attenzione la tecnologia. La causa più frequente della perdita di dati è dovuta all'errore umano, magari alla banale cancellazione di un file o di una directory per una disattenzione.
  • Vengono giustamente messi in evidenza i pericoli che si corrono usando le carte di credito su Internet. Non si dice però che percentualmente il rischio di clonazione è maggiore quando si fanno acquisti nei negozi normali o quando si fanno prelievi da sportelli bancomat "tarocchi".  Non si parla della possibilità di usare carte prepagate e paypal per limitare i rischi.
  • Analogamente, il furto dei dati personali e di identità sono all'origine di truffe anche nella vita outline.
  • Fare elenchi con informazioni importanti e distribuirle in giro (vedi punto 10) è il modo migliore per perdere la propria privacy. Non si sa mai in mano a chi possono andare.
  • Ci sono suggerimenti fondamentali per salvaguardare la sicurezza ma mancano alcuni strumenti importantissimi che è opportuno utilizzare:
    • Impostazione delle soglie e degli alert via SMS e via email sui siti che lo consentono (tipicamente carte e banche);
    • Programmi e APP con cui in caso di smarrimento o di furto è possibile localizzare gli smartphone ed eventualmente cancellare i dati contenuti;
    • Controllo della lista IP delle ultime connessioni al proprio account sulle applicazioni che forniscono il servizio.



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